Porpita porpita il “bottone blu” del mare

di Monica Previati

Reef Check Italia Trainer

 

Sabato 18 agosto, a circa 6 miglia dalla costa di Diano Marina, un comune turistico del ponente ligure, lo staff dell’Associazione Informare ha avvistato per la prima volta nell’imperiese (non ci sono infatti segnalazioni precedenti) Porpita porpita, nota come il “bottone blu” del mare.

 

Non fatevi ingannare dall’aspetto, quello che apparentemente può sembrare un singolo individuo, magari una medusa, in realtà è un idrozoo coloniale della famiglia Porpitidae (Gul and Gravili 2014): in pratica una colonia di polipi (zoidi) che si organizzano formando una struttura rotondeggiante, chitinosa, chiamata pneumatoforo, di pochi centimetri di diametro. La straordinarietà di questo organo è quella di esser fatto da piccolissime camere d’aria collegate tra di loro che incamerano e rilasciano aria in modo da poter far affondare o galleggiare l’animale. 

Intorno al disco si possono ammirare i tentacoli blu dei polipi, armati di nematocisti, piccole cellule che contengono dardi urticanti. Come le sue più strette parenti (le così dette Velelle), infatti, anche P. porpita attacca le prede che stordisce con un veleno ben poco urticante per l’uomo ma sufficiente ad uccidere i piccoli animali planctonici di cui si nutre.  

Se qualcuno si stesse chiedesse se questo animale sa nuotare, la risposta è no, o per meglio dire P. porpita, così come le meduse, non sa nuotare contro corrente e per questo viene definita un organismo planctonico, facente parte del pleuston ovvero di quel gruppo di individui che hanno una parte del loro corpo galleggiante, in questo caso lo pneumatoforo ed una parte immersa, per P. porpita i tentacoli.

Oltre ad essere un vagabondo del mare (questa è l’etimologia della parola plancton), questo idroide coloniale è un organismo cosmopolita; vive infatti tra la superficie fino ai 200 m di profondità nei mari tropicali ma avvistamenti di questa specie sono stati fatti anche nell’Atlantico, nell’Indopacifico e nel Mediterraneo (nel 2016 lungo le coste di Santa Maria di Leuca –Lecce; nel 2017 a Termoli e nelle acque dell'Area Marina Protetta Torre del Cerrano; nel 2018 in Calabria e in Liguria).

 

Bibliografia e riferimenti

Gul S., Gravili C. (2014). On the occurrence of Porpita porpita (Cnidaria:Hydrozoa) at Pakistan coast (North Arabian Sea). Mar Biodivers Rec 7:1–3

 

Shah Nawaz Chowdhury M., Sharifuzzaman S. M., Sayedur Rahman Chowdhury, Rashed-Un-Nabi Md., and Shahadat Hossain M.  (2016). First Record of Porpita porpita (Cnidaria: Hydrozoa) from the Coral Reef Ecosystem, BangladeshM. Ocean Sci. J. 51(2):293