Siamo ancora in tempo a salvare l’habitat a maggior tasso di biodiversità marina del pianeta

Resoconto della spedizione di Reef Check Italia, nell’isola di Bangka (Indonesia) per proteggere e conservare gli straordinari reef corallini dell’area.

 

Nel 2016, in un articolo intitolato “Obituary: Great Barrier Reef” gli autori proclamavano che la più grande struttura vivente del pianeta era morta per sempre.

Che le barriere coralline fossero in pericolo non ci sono dubbi, la principale conferma è legata all'evento di bleaching di massa dei coralli, avvenuto in Australia nel 2016, considerato l'evento più grave mai registrato.

Insieme ai cambiamenti climatici, pratiche di pesca insostenibili ed inquinamento, le scogliere coralline di tutto il pianeta sono indubbiamente in grave pericolo ma dire che stanno morendo è profondamente diverso dal dichiararle perse per sempre. Dichiarare una specie estinta prima che lo sia realmente significa disincentivare tutte quelle misure che possono essere intraprese perché ciò non accada. È per questo motivo che la spedizione, che annualmente Reef Check Italia effettua presso l’outpost “Coral Eye”, nell’isola di Bangka (Indonesia),  cuore del Triangolo dei coralli, ha tra gli obiettivi del monitoraggio dei reef corallini dell’area, quello di incrementare la capacità dei partecipanti di identificare i coralli costruttori della scogliera corallina. Migliorare l’abilità di identificazione dei coralli a livello di genere significa aumentare la conoscenza della biodiversità dell’area e, se effettuato sistematicamente, monitorare lo stato di salute del reef nel tempo.  

Il metodo applicato attraverso l’utilizzo del Coral Finder, un volume plastificato, consente di effettuare una prima identificazione dei coralli, direttamente sott’acqua, che può quindi essere perfezionata in aula, attraverso una discussione che coinvolge tutti i partecipanti. Al termine dell’esercitazione almeno 20 diversi generi di coralli saranno stati identificati, questo significa che diverse centinaia di specie potrebbero essere oggetto del monitoraggio. 

Alle già presenti minacce, in anni  recenti, l’isola di Bangka ha aggiunto un grave sfruttamento di risorse legato all'estrazione mineraria. La compagnia interessata all’estrazione dei minerali di ferro è stata respinta dalla comunità, ma i danni, comunque subiti, si sono manifestati sia a terra che in acqua. Questo ha reso necessario un ripristino dei reef nella zona.

 

Un team di esperti, Biorock Indonesia, in collaborazione con la locale fondazione Yayasan Suara Pulau e con il coinvolgimento di tutti gli interessati, sta ora provvedendo a un ripristino della barriera corallina attraverso la tecnologia del biorock. Tale tecnologia sfrutta il passaggio di una corrente elettrica attraverso l’acqua salata favorendo la lenta fissazione del carbonato di calcio (aragonite) intorno a una struttura metallica. Quando i minerali cominciano a rivestire la superficie si procede con la costruzione della barriera corallina. Tutti i partecipanti alla spedizione hanno dato il loro contributo a tale fase fissando frammenti di coralli danneggiati, raccolti in  precedenza in aree degradate del reef, legandoli con fascette alle maglie di una costruzione allestita a forma di piramide. L’obiettivo è favorire la fissazione al substrato dei frammenti di coralli agevolandone la ricrescita e la trasformazione, nel tempo, in una vera e propria scogliera naturale.

Una degna conclusione di un’esperienza di coinvolgimento globale che parte dalla conoscenza fino al recupero di specie sempre più destinate ad una probabile estinzione.

Il 2018 è stato proclamato dalle Nazioni Unite “International Year of the Reef”, durante l’anno tutte le organizzazioni impegnate nella protezione e conservazione dei reef corallini si impegneranno a promuovere la conoscenza delle scogliere coralline del pianeta diffondendo le migliori pratiche per la loro conservazione. In questa ottica non mancherà l’impegno di Reef Check Italia nel portare a conoscenza questo messaggio presso il maggior numero di persone possibile.

 

Gianfranco Rossi

Reef Check Italia