I reef corallini dell'Isola di Bangka (Indonesia) hanno urgente bisogno di protezione

Pulau Bangka è un'isola indonesiana situata nel cuore dell'area a maggior tasso di biodiversità marina in assoluto, chiamata “Il Triangolo dei Coralli”.

 

I reef rappresentano il principale sostentamento per le popolazioni locali, sia in termini di pesca che di turismo. Sull’isola risiedono 2700 persone.

 

In quest'area recentemente sono state censite più di 600 specie di coralli costruttori dei reef corallini. Innumerevoli sono le specie associate che popolano i reef traendo vantaggio dalla capacità dei coralli di costruire ambienti favorevoli alla loro crescita. Qui sopravvive una popolazione di dugonghi, legata alle praterie di fanerogame e ai delicati mangrovieti dell’isola. Per i subacquei, i fondali di Bangka offrono una straordinaria varietà di habitat. Pareti mozzafiato e serie di pinnacoli battuti da forti correnti che consentono la crescita di un’incredibile varietà di forme di vita si alternano a fondali più omogenei di sabbia nera vulcanica, paradiso delle muck dive, le mete preferite dai fotografi subacquei di tutto il mondo.

È per questo motivo che Reef Check Italia onlus ha deciso fin dal 2011 di concentrare in questa zona il suo impegno a favore della conoscenza e conservazione dei reef corallini. La collaborazione fra RCI e il centro Coral Eye ha consentito, nell'arco di quattro anni, di raccogliere una serie di dati che hanno confermato da una parte l’eccezionale biodiversità dell'area, con un ricoprimento corallino in alcune zone superiore al 60%, mentre in altre sono chiaramente emersi i segni degli impatti antropici che da diversi anni stanno interessando i reef dell'intero pianeta. 

Segni che vanno dalla perdita di ricoprimento corallino conseguente ad attività come la pesca distruttiva effettuata con le bombe o il cianuro, principale causa della riduzione di pesci di interesse commerciale come cernie, lutianidi, pesci pappagallo; alla ridotta presenza di altri organismi oggetto di un prelievo indiscriminato per il commercio degli acquari marini tropicali.

I suoi scarichi tossici in mare possono avvelenare gli organismi, intorbidire le acque e ridurre la resilienza dei reef, cioè la loro capacità di recuperare autonomamente dopo gli impatti, sia naturali sia antropici. 

Una nuova minaccia locale che si aggiunge al ben noto problema del riscaldamento globale in atto e che secondo l'ultimo rapporto dell’IPCC ha ormai raggiunto livelli non più sostenibili. Considerando che le peculiarità dell’area sono rappresentate proprio dall’importante ruolo di ponte di connessione tra l’arcipelago di Bunaken e lo stretto di Lembeh che l’isola riveste, un danno ai reef di Bangka avrebbe ricadute imprevedibili su tutte le aree circostanti.  Reef Check Italia onlus da diversi anni conduce monitoraggi lungo la costa meridionale dell’isola. Hanno partecipato alle spedizioni di Reef Check Italia, esperti biologi marini, studenti universitari ed esperti subacquei appassionati. Insieme, hanno dimostrato che unendo gli sforzi per un interesse comune, che si tratti di studio o di passione per gli ambienti più amati, si possono ottenere risultati dalla grande valenza scientifica. Gli unici dati di monitoraggio dei reef disponibili in questa zona provengono, infatti, da questa proficua collaborazione. Perché questi sforzi non siano vani, è necessario che le persone che lottano per la conservazione di questo patrimonio non siano lasciate sole in questa difficilissima impresa. Nonostante le autorità di Giakarta si siano espresse contro la presenza della miniera a Bangka, il governo locale, nella sua autonomia e contravvenendo a tutte le disposizioni che riconoscono le piccole isole dell’Indonesia come aree da preservare, ha autorizzato la prosecuzione dei lavori.

 

Il permesso garantisce alla compagnia cinese Mikgro Metal Perdana (MMP) diritti minerari di 2000 ettari, che potenzialmente contengono minerali ferrosi, in un’area totale di 4800 ettari.  Gran parte della popolazione locale è contro la miniera, ma le poche persone favorevoli in cerca di denaro immediato non pensano alle conseguenze per le generazioni future che non avranno più dove vivere o qualcosa da mangiare, con devastanti e definitivi danni ai reef dell’area.  Per questo motivo chiediamo a tutti i sostenitori di RCI di sottoscrivere la petizione finalizzata all'interruzione delle attività di scavo della miniera nell'isola di Bangka e di condividere questo articolo attraverso i social networks utilizzando l’hashtag #SaveBangkaIsland.  Solo così sarà possibile far arrivare la voce di tante persone alle autorità competenti che hanno la responsabilità di assumere le decisioni più importanti: favorire la conservazione di questo patrimonio di noi tutti o agevolare gli interessi di poche persone corrotte e senza scrupoli. 

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