I giardini sottomarini del Ponente Ligure

La fioritura di Posidonia oceanica nel 2015 e ora

A cura dello staff dell’asd Informare

 

Circa 120 milioni di anni fa alcune piante terresti alotolleranti, ovvero specie adattatesi a fasi periodiche di emersione, hanno definitivamente abbandonato il loro vecchio habitat aereo per adattarsi perfettamente e completamente a quello marino.

Sono le Magnoliofite rappresentate nel Mediterraneo da cinque specie. Sebbene tutte svolgano un importante ruolo ecologico, la più significativa è senza dubbio Posidonia oceanica, denominata nel 1813 dallo studioso francese Delile “Posidonia” in onore al Dio del mare e "oceanica" per la sua distribuzione apparentemente estesa. In realtà Posidonia non è poi così abbondante: la specie è infatti presente esclusivamente nel Mediterraneo (si tratta infatti di una specie endemica) mentre il genere Posidonia è presente anche in Australia. Nonostante il suo limitato areale di distribuzione, questa pianta è in grado di crescere molto rapidamente estendendosi da 1m fino a oltre 35 m di profondità, soprattutto su fondali detritici e sulla roccia, formando vere e proprie praterie, i così detti posidonieti, oggi inseriti tra gli habitat prioritari nell’Allegato I della Direttiva EC 92/43/EEC del 21 maggio 1992, relativa alla Conservazione degli Habitat Naturali e della Fauna e della Flora Selvatiche.

Come tutte le piante, anche Posidonia presenta un apparato radicale e un fusto, detto rizoma, da cui si dipartono foglie nastriformi, arrotondate all’apice, di colore verde brillante, che possono raggiungere anche 1,5m di lunghezza! Inoltre Posidonia produce fiori e frutti. In base alla letteratura, la fioritura avviene tra settembre e ottobre nelle praterie più vicine alla superficie del mare, mentre è spostata di due mesi nelle praterie più profonde. I fiori sono ermafroditi, raggruppati in un'infiorescenza a forma di spiga, e sono di colore verdognolo, poco vistoso. Non hanno bisogno, infatti, di attirare animali poiché l'impollinazione è idrofila, ovvero avviene grazie al mare. I frutti sono chiamati anche “olive di mare”, poiché forma e colore richiamano proprio un'oliva acerba. Il frutto, dopo 6-9 mesi di maturazione (quindi tra maggio e luglio) si stacca dalla pianta e galleggia grazie ad una “buccia” oleosa che, una volta marcita, lascia il seme nudo. Questo cade sul fondo e, se trova le condizioni idonee, dà origine a una nuova pianta. La riproduzione però avviene più frequentemente in modo asessuato, per stolonizzazione, come con le piante grasse, se mi si permette il paragone! Nonostante gli importanti ruoli ecologici e ambientali svolti dalla Posidonia, il fenomeno della fioritura è ancora poco conosciuto e rari sono i casi descritti soprattutto nella zona del Ponente Ligure.

Alcuni autori (Balestri e Vallerini, 2003) parlano di fenomeni di fioriture ogni 2/4 anni con produzione di numerosi semi, 340/460 ogni m2. Altri parlano della fioritura come di una possibile risposta allo stress di elevate temperature estive (Diaz-Almela et al., 2007).

Nell’autunno del 2105, precisamente il 6 ottobre dopo un’estate molto calda (anzi la 3° estate più calda dal 1800 secondo il CNR), ed oggi, 30 settembre 2017, lo staff dell’asd Informare ha fotografato il fenomeno della fioritura delle praterie di Posidonia oceanica. Durante il monitoraggio del 2015 sono state fotografate le fioriture di Posidonieti presenti lungo le coste di sei comuni liguri: Alassio, Laigueglia, Andora, Cervo, Diano Marina e Imperia.

Attualmente sono in corso monitoraggi per ottenere dati utili e confrontabili con quelli presi due anni fa.

Le immagini mostrano la fioritura in corso (A), e quanto accadde nel 2015, ovvero Fioritura (B) e produzione di frutti (C).